Per chi fosse interessato, segnalo questo video di una conferenza che Attilio ha tenuto pochi giorni fa alla Biblioteca Internazionale La Vigna, Centro di Cultura e Civiltà Contadina. Presentando il libro “La stirpe del vino”, ci conduce in un viaggio alle origini e nella storia della viticoltura.
Buona visione!

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Terzo appuntamento del ciclo L&L: Liber&Lectio, una serie di incontri dove esperti e studiosi approfondiscono argomenti di grande attualità, ma che hanno radici antiche, prendendo spunto dalla presentazione dei loro recenti lavori.

Attilio Scienza (Università degli studi di Milano) e Serena Imazio (esperta in Biologia molecolare) affronteranno l’affascinante tema delle ORIGINI DEL VINO. Con la presentazione del libro La stirpe del vino. Nobili ascendenze e incroci bastardi dei vini più amati verrà ricostruita per la prima volta la famiglia del vino: muovendosi fra analisi del DNA, archeologia, antropologia, mito e letteratura, raccontando l’origine e la storia dei grandi vitigni. Che è anche la storia dei territori in cui sono nati o hanno trovato casa, e la storia degli uomini che alla vite hanno dedicato la loro vita.

IL LIBRO DI ATTILIO SCIENZA E SERENA IMAZIO: LA STIRPE DEL VINO. NOBILI ASCENDENZE E INCROCI BASTARDI DEI VINI PIU’ AMATI.

In principio fu il Pinot: capriccioso, poco produttivo, instabile nel colore, eppure capace di regalare vini così eleganti e profumati che generazioni di uomini, innamorati del suo succo, lo hanno curato e diffuso. E il Pinot li ha ripagati: mutevole per natura, ha dato origine al Pinot bianco e al Pinot grigio; incrociandosi, ha generato lo Chardonnay e forse il Traminer, dal quale derivano il Cabernet Sauvignon e il Merlot. In Italia ha per nipoti Marzemino, Lagrein e Refosco. La sua storia è esemplare: oggi in Europa si contano circa diecimila vitigni, diversissimi fra loro, che discendono però da pochi avi fondatori. L’analisi genetica ha rivelato insospettabili storie di incroci, scambi e migrazioni – come la probabile origine meridionale del Sangiovese -, che vanno a intrecciarsi con racconti di conquiste, viaggi ed esplorazioni. Furono i mercanti a introdurre vitigni esotici, come moscati e malvasie, e gli uomini che si allontanavano dalla loro terra a portare con sé le proprie radici sotto forma di piante, andando a contaminare il patrimonio locale, fino a creare nuove varietà.

INTERVENTI

Remo Pedon, Presidente della Biblioteca Internazionale “La Vigna”

Danilo Gasparini, presidente del Consiglio Scientifico della Biblioteca Internazionale “La Vigna”

Attilio Scienza, Università degli studi di Milano

Serena Imazio, esperta in Biologia molecolare