«Servono visione e coraggio per affrontare questi tempi difficili»

La Fondazione Masi ha svelato i vincitori della quarantesima edizione del Premio Masi, diviso per categorie. Siamo felici di sapere che il premio Masi internazionale Civiltà del vino è stato attribuito ad Attilio (il prof. Attilio Scienza), per la sua attività di professore universitario e divulgatore per una viticoltura sempre più sostenibile.

Gli altri premiati sono il fisico Roberto Battiston, la ricercatrice ambientalista Jane da Mosto e il musicista imprenditore Palio Fazioli per il premio Civiltà Veneta, la biologa e senatrice a vita Elena Cattaneo per il Grosso d’oro veneziano.

La cerimonia di premiazione sarà trasmessa in streaming sabato 23 ottobre, alle 17.30, dalla pieve di San Giorgio di Valpolicella.

Il Premio Masi è uno dei più longevi e prestigiosi riconoscimenti culturali del mondo del vino, assegnato dalla Fondazione Masi, guidata dalla scrittrice e produttrice Isabella Bossi Fedrigotti e da Sandro Boscaini.

“Capacità di guardare oltre il presente, immaginando soluzioni nuove ai problemi contemporanei, e audacia nell’intraprendere un cammino non ancora percorso sono le caratteristiche che accomunano i vincitori di questa edizione”, spiega una nota, che sottolinea come i premiati siano stati scelti seguendo il binomio “Visione e Coraggio”.
“Una scelta che rilancia la finalità del Premio fin dalla prima edizione, nel 1981: quella di riconoscere i talenti legati all’area storica delle Venezie, nei vari campi dell’attività umana, per indicarli come preziosi punti di riferimento nella crescita civile, culturale ed economica del nostro territorio e del nostro Paese. Significativa in questo senso anche la scelta di ritornare, per la cerimonia di premiazione alla sede che lo ha visto nascere, la suggestiva Pieve longobardo-romanica di San Giorgio in Valpolicella”


“I quarant’anni del Premio Masi che si dividono a metà tra la fine del Novecento e l’inizio del terzo Millennio – sottolinea Sandro Boscaini – ci consegnano un albo d’oro che per questa coincidenza diventa un naturale riferimento per capire il passato e un utile indirizzo per pensare il futuro. Con coerenza la Fondazione Masi ha sempre ancorato la scelta delle personalità cui attribuire il riconoscimento, ai valori civili e morali che nel tempo sono venuti costituendo il patrimonio più originale della cultura e della tradizione venete. A farsene interpreti sono stati in quattro decenni talenti e persone esemplari che, indipendentemente dalla notorietà, rappresentano al meglio, ciascuno a modo suo, quella visione e quel coraggio di cui abbiamo bisogno nell’affrontare questi tempi impegnativi che vogliono essere di rinascita e di ricostruzione”.